SALVARE LA CANTINA SPAGNOLA DI LATERZA

Dall'articolo apparso sul Quotidiano Giovedì 8 Settembre 
riproduzione riservata
di Nicola NATALE
Non c’è più tempo: bisogna salvare gli affreschi della Cantina Spagnola di Laterza. Sono invasi da formazioni organiche pare fungine che ne stanno distruggendo i meravigliosi colori. 

LATERZA Un particolare degli affreschi 
della Cantina Spagnola
L’aspetto generale rispetto a una decina di anni fa è drasticamente peggiorato. E pare che proprio l’asporto del terriccio che ricopriva il solaio dell’antico ipogeo e la costruzione di una protezione in lamiera ondulata non siano riusciti nell’intento di proteggere il prezioso sito dalle infiltrazioni d’acqua e dalle variazioni climatiche. 
Ma anche la rimozione della paglia, residuo dell’ultima destinazione d’uso a deposito, sembra abbia dato un contributo negativo agli affreschi che in origine erano senza dubbio affascinanti per realizzazione e resa cromatica. 
La Cantina Spagnola conserva affreschi del XVI° secolo di affascinante mistero per gli studiosi e di indubbio fascino per i turisti che non cercano solo glorie gastronomiche. 
Sacro e profano assieme, a sinistra immagini sacre la Natività e la Cacciata dal Paradiso Terrestre, a destra una dama tra due corteggiatori e scene della vita di Corte della Laterza del Seicento quando a dominare erano i Perez Navarrete, famiglia spagnola. 
L’allarme è stato indirettamente lanciato non solo dal Sindaco Gianfranco Lopane ma anche in seguito all’accurato sopralluogo durato una giornata intera fatto dalla Seconda Scuola Estiva Internazionale di Rilievo del Territorio finanziata dal Gruppo Intini di Noci. Un'operazione realizzata attraverso la collegata SMA spa operante nel settore valorizzazione, gestione e prevenzione del territorio. 

Un apparecchio modernissimo per la fotogrammetria
A seguire il prof. Pietro Grimaldi, cultore di fotogrammetria architettonica del Politecnico di Bari e la Dr. Isabella di Liddo del Dipartimento di Lettere Lingue Arti dell’Università Aldo Moro di Bari, accompagnati dalla prof. Raffaella Bongermino, instancabile divulgatrice e storica, quindici giovani professionisti. 
Un gruppo eterogeneo fatto da geometri di Puglia e Basilicata ansiosi di conoscere le ultime tecniche e gli strumenti d’avanguardia in materia di fotogrammetria e studiosi tra i 20 e i 45 anni provenienti da Romania, Turchia, Venezuela e Brasile. Un convegno internazionale che racchiuda queste esperienze e questi studi è in preparazione per novembre. Forse sarà l’occasione per riportare l’attenzione sul rinvenimento degli archibugi un tempo presenti nella Cantina. Le armi antiche, rimosse con l’asportazione della paglia negli anni ’70, sono scomparse, apparentemente senza lasciare traccia. 
Insomma la Cantina Spagnola è un mistero continuo, ma anche la testimonianza che i beni culturali correttamente conservati possono diventare volano del turismo e quindi fonte di reddito. 
Il Sindaco ha escluso l’intervento comunale data la situazione finanziaria, ma non è impossibile trovare il modo per rendere economicamente conveniente l’investimento in beni culturali. 
E’ una nuova sfida per le Soprintendenze ormai prive di fondi.

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