RITROVATO GRAZIE AL FIUTO DEI CANI, PINO BIANCULLI. Mentre fervono i lavori di ripristino.


Pino Bianculli, 32 anni.
E' stato ritrovato
grazie al fiuto dei cani
in contrada Pantano
(Marina di Ginosa)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 11 OTTOBRE 2013
di Nicola NATALE
Si fatica a trovare una tragedia simile andando indietro negli anni. A meno che non si sommino le tante vittime per incidenti stradali. Ieri, in mattinata il ritrovamento di Pino Bianculli, il 32 enne di Montescaglioso, travolto dalla violenza dell’acqua. 
Lo cercavano dalla sera di lunedì scorso, sette ottobre,  quando era tornato dal centro medico di riabilitazione di Marina di Ginosa dove lavorava. 
Il ritrovamento, in contrada pantano,  ad opera di alcuni cani di una masseria vicina che annusando il padre del ragazzo ne hanno associato l’odore a quello della salma sepolta sotto strati di melma. 
Pino era ai margini della fiumana che investendo e trascinando la sua auto per oltre 500 metri ha proseguito oltre la sua corsa per arrestarsi vicino ad un oliveto ed ad un vigneto rimasti intatti. 
I vigili del fuoco, esausti dopo tre giorni di ricerche, hanno quasi accontentato il padre e i coltivatori della zona poiché le ricerche iniziavano a dirigersi verso il Bradano. 
Si iniziava a credere che in qualche modo le acque l’avessero portato verso il fiume, anch’esso ingrossato oltre misura. 
Ad una prima sommaria ricostruzione è probabile che l’operatore sanitario abbia proseguito all’indietro a piedi, vedendo che non era possibile proseguire con l’auto, avvicinandosi alle altre auto di cui vedeva le luci in lontananza. 
Poco prima un agricoltore del posto non aveva fatto in tempo a dissuaderlo dal proseguire. 
Lo testimonierebbe l’auto chiusa a chiave lasciata nei pressi di un ponticello, auto poi ritrovata secondo le testimonianze a circa 3-400 metri dalla sede stradale. 
Ma l’onda di piena, provocata dai canali ormai occlusi dalla vegetazione, si sarebbe alzata al di sopra del ponte, dividendosi in due. Una delle due onde ha portato con sé il ragazzo gettando nel dolore più profondo la sua famiglia, la sua ragazza e l’intera cittadina di Montescaglioso, delizioso paese a 13 chilometri da Ginosa. 
Chiara Moramarco e Gianni Bari,
periti anch'essi nell'alluvione del 7 ottobre 2013.
Entrambi di Altamura, lavoravano a Ginosa.
Si scoprono tutte vicine e tutte uguali  nel dolore le città interessate da questi quattro decessi (Ginosa, Altamura, Montescaglioso) dovuti al nubifragio culminato con crolli e devastazioni la sera del lunedì 7 ottobre. 
E solo girando per la città, cominciando a tornare alle loro abitudini ed al lavoro, i ginosini hanno scoperto che non solo devono piangere quattro giovani preziosissime vite, ma che buona parte del loro territorio è devastato e ferito. 
Lo scoprono quando vogliono andare a Taranto ed il “ponte dei sospiri” è crollato rendendo impossibile usare buona parte della ex strada statale 580 chiusa ieri fin dal bivio per girifalco. 
Lo scoprono se vogliono recarsi a Matera perché devono procedere con calma tra gli smottamenti laterali, lo scoprono se vogliono utilizzare vie alternative come quella di cavese con il ponte che miracolosamente ha retto all’urto devastante delle acque e del fango che hanno semiseppellito la vecchia centrale di depurazione. 
Lo scoprono se vogliono andare a Montescaglioso con il ponticello a cui una forza spaventosa ha letteralmente asportato le protezioni e spostato come sacchi di paglia i pesanti reticolati di contenimento pieni di pesantissime pietre. 
Una foto di Lisanna Rossetti testimonia che
il suo uliveto è stato letteralmente piallato dalla forza delle acque
Ma soprattutto lo scoprono i tanti produttori agricoli che hanno visto letteralmente portare via le loro coltivazioni. 
Anche i tendoni, le cui strutture sono solidamente ancorate a tuffi e blocchi di cemento sepolti sotto terra. 
Per fortuna non tutto è distruzione e va menzionata ancora una volta la straordinaria resistenza del ponte di san Leonardo all’uscita nord della cittadina verso Laterza e dopo oltre venti chilometri all’autostrada. L’assessore alla viabilità Nino Perniola assicura “che tutti i mezzi e tutte le imprese sono state reclutate e messe al lavoro su tutte le strade di accesso”. Anche per ridare accessibilità ad alcune case rimaste isolate, come quelle della zona cignano. 
Fra queste anche la palazzina vicina al canale dove si è consumata la tragedia di Rossella Pignalosa, la giovane 32enne che tutto il paese ha pianto due giorni fa e per cui è stato dichiarato il lutto cittadino. L’assessore “non parla di risultati ottimi perché il disastro è generale”. Un disastro che ha toccato anche il canile sorto all’imbocco della circonvallazione nord.

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