NATUZZI, SIGLATO IL PIANO DI SALVAGUARDIA. Per la prima volta in Italia la produzione "recliner".
QUOTIDIANO DI PUGLIA 11 APRILE 2013
di Nicola NATALE
Si chiude un
capitolo storico per Natuzzi, la fabbrica di divani che esporta in 123 paesi il
90% del proprio fatturato. A chiarire uno dei punti chiavi interviene Vito
Basile (corporate press office) per il quale “non si tratta di lavoro che
ritorna in Italia, di una una linea la recliner che era pensata per i mercati
vicini alla Romania e per la quale per la prima volta si sono prodotte le
condizioni per poterla produrre in Italia”.
E’ questa una fase che illustra lo
stile con il quale sono state condotte queste trattative serrate, mai perdendo
d’occhio il mercato, le sue reali prospettive, sempre ancorate ad una secca se
pur cruda pragmaticità.
Pur di fronte
alle proteste veementi che hanno caratterizzato l’annuncio degli esuberi prima
fissato a 1726 ed ora ridottisi al numero altrettanto imponente di 1506.
Con
due stravolgimenti importantissimi rispetto a come si era delineata
inizialmente la trattativa.
Matera lo stabilimento Natuzzi Jesce1 |
Il primo, positivo, è che lo stabilimento di Matera
jesce 1 non chiude ma proprio in esso sarà allocata la nuova produzione, il
secondo molto più negativo è che lo stabilimento di Ginosa, 400 dipendenti,
chiude già da novembre.
L’unica notizia che attenua questa chiusura storica,
peraltro annunciata mentre la città è sotto choc per l’alluvione, è che sarà il
primo stabilimento destinato ad ospitare le new companies, le nuove aziende che
vorranno insediarsi sfruttando il famoso accordo di programma da 101 milioni di
euro.
Roma - La sede del Ministero del Lavoro in via Fornovo |
Altra buona notizia è che quasi miracolosamente rispetto alle cause esauste
del ministero del lavoro e dell’inps un altro anno di cassa integrazione
guadagni sarà concesso.
L’accordo è stato firmato ieri a Roma sia presso il
ministero dello sviluppo che presso quello del lavoro che (a quanto pare) non
hanno voluto rinunciare al rituale della firma distaccata per ogni settore di
competenza.
L’azienda natuzzi comunica inoltre che nei prossimi cinque anni ha predisposto un
piano di investimenti destinati alle aree del marketing, della comunicazione e
all’espansione della rete commerciale nei mercati emergenti.
Senza dimenticare
“l’innovazione del proprio processo logistico produttivo e la formazione del
personale”.
Uno dei segni tangibili di questa volontà è il lancio della nuova
poltrona recliner re-vive sul mercato statunitense.
L’altro è quello di “trasferire in Italia a condizioni di
costo sostenibili le produzioni leather editions attualmente realizzate in
Romania per affidarle a società esterne, autonome rispetto a Natuzzi, ma legate
alla società da specifici accordi commerciali”.
Pasquale Natuzzi, presidente ed amministratore delegato del gruppo omonimo |
L’accordo è stato subito
commentato dal presidente del gruppo Pasquale Natuzzi: “L’accordo siglato va nella direzione da noi sempre auspicata. Ci
siamo fatti carico di tenere fede alla nostra missione sociale, salvaguardando
il più possibile l’occupazione sul territorio. E’ un
accordo che traccia l’inizio di un percorso e come tale è da considerarsi come
un punto di partenza, non di arrivo. A partire da domani ci troviamo tutti di
fronte a una sfida decisiva per il recupero della competitività delle
produzioni made in Italy, la difesa del lavoro e delle competenze
professionali, il rilancio di un intero territorio”.
Salvatore Bevilacqua segretario regionale puglia feneal uil |
Pronta anche la risposta dei sindacati che con Salvatore Bevilacqua,
segretario regionale feneal uil non hanno esitato a parlare di accordo importantissimo,
sottolineando il valore della concessione della cassa integrazione fino d un
numero massimo di 2mila dipendenti per un altro anno.
I criteri per gli
esuberi, purtroppo incancellabili nella loro totalità, restano quelli della
legge 223, la legge biagi, quindi si procederà per carichi di famiglia, anzianità ed esigenze
tecnico produttive.
Tra i salvati 200 operai e 20 impiegati che saranno invece
impiegati alla produzione della poltrona recline.
Entro maggio 2014, 500 lavoratori in esubero entreranno in
un new. co che produrrà la leather editions, una linea molto apprezzata per il
suo rapporto qualità prezzo.
“Deve essere un’azienda solida, che deve poter
investire nell’ambito dei cinque anni di fornitura garantitagli da Natuzzi,
pretendo quindi che sia Ginosa, in modo che anche questo stabilimento torni a
vivere appieno, anche perché la stessa nell’arco di quattro anni assumerà altri
200 lavoratori” aggiunge Bevilacqua.
Infine i complementi d’arredo che “rientrano nell’accordo con
le stesse modalità delle leather edition ma affidati ad altre aziende
nell’ambito dell’accordo di programma”.
Ultimo capitolo spinossimo, i circa 600
esuberi non collocabili nelle nuove iniziative che si pensa di incentivare alla
mobilità non opposta attraverso un contribuito di uscita oscillante a seconda
dei casi da venti a trentamila euro. Il rispetto dell’accordo sarà affidato ad
una cabina di regia.
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