64 IMMOBILI SGOMBERATI. 8 VIE DEL CENTRO STORICO OFF LIMITS. Le conseguenze del crollo di Via Matrice.


Via Burrone, la via di accesso allo scenario
della passio christi ostruita dalle macerie (foto gianluca catucci)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 23 GENNAIO 2013
di Nicola NATALE
Sconcerto, disillusione, rabbia, ma anche voglia di ripartire. E una marea di polemiche. Questi i sentimenti più diffusi tra i ginosini all’indomani del crollo di un intero costone della gravina. Crollo che ha portato con sé un’abitazione e parte del piano stradale di via matrice. Tutto il tratto compreso tra i civici 79 e 109. Un cumulo enorme di macerie che ha lasciato intatta solo la fontanina dell’acquedotto pugliese posta all’inizio di via burrone, quella percorsa innumerevoli volte per andare a vedere la passio christi, rappresentazione che da 40 anni si tiene nella gravina di casale. 
Anche le cantine di via burrone, la via sottostante via matrice (più avanzata e più in basso rispetto all’alveo della gravina) sono collassate. 
Di fronte ad un tale sconquasso, e con una tragedia fortunosamente evitata, l’amministrazione comunale e la struttura tecnica competente (c.o.c.) hanno reagito prontamente emanando un’ordinanza che porta la data di ieri, martedì 21 gennaio, giorno del crollo. 64 immobili tra abitazioni, rimesse e cantine sono state completamente vietate all’uso, anche momentaneo. Un’ordinanza di sgombero in piena regola che coinvolge 8 vie (Matrice, Largo Cortina, Ellera, Burrone, Vico Storto, Via Bacco, Via Carrozzoli, Vico Vapore) ed anche alcune zone limitrofe. 
Fin troppo chiara la motivazione dell’ordinanza che tende a preservare “la pubblica e privata incolumità nelle more della esecuzione di tutti gli accertamenti tecnici atti a verificare le condizioni statiche del quartiere”. Anche perché “la complessità e l’estensione del fenomeno franoso, nonché le innumerevoli cavità sotterranee presenti” non mettono certo tranquillità e bisogna verificare centimetro per centimetro cosa è accaduto alla gravina di Ginosa, una delle più vaste dell’intero comprensorio. Preoccupazione ed ansia tra gli abitanti che si sono dovuti trasferire e lo hanno fatto senza proteste, rendendosi conto della serietà della minaccia, pur in zone abitate da sempre e che costituiscono il cuore stesso della Ginosa storica. 
Ginosa, centro storico. Panoramica dell'area del crollo del 21 gennaio 2012. Molte delle abitazioni/depositi/cantine sotto via Matrice erano fatiscenti da tempo. Un crollo si era verificato tempo fa in via burrone. Lo scatto dà l'idea di come il cedimento abbia interessato l'intero costone sopra e sotto via Matrice. Le forti piogge di questi ultime mesi tra le concause del crollo, difatti temuto da anni. Testimoni raccontano di polvere che veniva giù dalla volta delle cantine. (foto giambattista sassi).
Cinque tra bed and breakfast e case-vacanza e un agriturismo di Ginosa hanno dovuto accogliere come da ordinanza le famiglie interessate dallo sgombero: non se conosce al momento il numero, forse una trentina.
Numerosi gli incoraggiamenti piovuti da ogni dove ed indirizzati anche al primo cittadino Vito De Palma, trovatosi a gestire in due anni e mezzo di mandato, l’alluvione epocale del 7 ottobre 2013, le piogge alluvionali del 1° dicembre e gli strascichi, ancora non del tutto risoltisi dell’alluvione di Marina di Ginosa del marzo del 2011. 
Chiaramente ora tutta l’attenzione si sposta sulle eventuali responsabilità del disastro. Responsabilità che dovranno essere acclarate da un’indagine della procura della Repubblica secondo l’avvocato Antonella Rizzi, legale della signora Antonaci proprietaria dell’immobile coinvolto dal crollo del piano stradale di via Matrice.
 L’avv. Rizzi un’ora e mezza prima del crollo aveva depositato in Comune una lettera urgentissima in cui accusava l’ente comunale di aver avuto un comportamento “silente e dolosamente omissivo” rispetto all’intera vicenda statica di via Matrice. 
Una via che, va detto, si regge sulle volte di innumerevoli cantine scavate da tempo immemore e da cavità presenti dalla notte dei tempi. Una situazione che è un campo enormemente stimolante per geologi ed archeologi ma rappresenta un vero incubo per gli amministratori che aspettavano una relazione tecnica che gli indicasse  gli interventi più appropriati.
Interventi peraltro difficili da realizzare ma decisivi ai fini dell’utilizzo di un’asse viario fondamentale qual è quello di via matrice, di cui si conosceva da tempo la fragilità. 
Sotto accusa insomma ci sono i tempi di intervento e i lavori effettuati in altre parti del quartiere storico che avrebbero sovraccaricato e aggiunto sollecitazioni eccessive al delicato asse viario. Ma questo attiene ai risvolti legali del crollo. 
Mentre gli interrogativi si spostano tutti al dopo, a quanto tempo durerà l’inibizione dell’area e se ci saranno ulteriori crolli o situazioni di pericolo. E’ in gioco la valorizzazione ed il futuro dell’intera gravina di Ginosa, ma anche il futuro delle attività di chi nella valorizzazione della gravina ci ha creduto davvero. 
Come Angelo Inglese, lo stilista-imprenditore che ha ricevuto tra i tanti la solidarietà di Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente. Non ci resta che “riemergere come un popolo di formiche” ha scritto facendo suo il pensiero di tanti che nella gravina di Ginosa, nonostante tutto vedono il futuro.
Ginosa, crollo in via Matrice. Quotidiano di Puglia del 23 gennaio 2013

Ginosa, crollo in via Matrice. Quotidiano di Puglia.

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