PANICO PER UN ROTTWEILER IN FUGA. MA UN PASSANTE LO AMMANSISCE.


Il rottweiler sfuggito
alla custodia dei proprietari
QUOTIDIANO DI PUGLIA 6 GENNAIO 2013
di Nicola NATALE
Poteva andare molto peggio ed invece è finita benissimo. Immaginate una domenica mattina tranquilla, con le persone che fanno footing nell’area artigianale di Ginosa. 
Pino Castria, un ragazzo giovanissimo, arriva per lavare la sua auto all’autolavaggio self-service e si imbatte in un rottweiler adulto di circa 60 chili. 
Il cane stava mangiando affamatissimo delle immondizie lasciate in uno dei lotti non usati ed era agitato, spaesato” racconta Pino. 
I corridori della domenica lo notano e vanno nel panico ed “iniziano le urla, le chiamate ai carabinieri ed ai vigili urbani”. 
Financo secondo il racconto fatto sul gruppo “misteriose apparizioni a Ginosa” l’invito “ai mariti a prendere subito il fucile” con l’evidente intento di abbattere il cane, cosa vietatissima dalla legge e sanzionata con la reclusione da quattro mesi a due anni. 
La situazione si fa tesa e Pino, fattosi coraggio, invita l’amico a fargli scudo con l’auto temendo che qualcosa di brutto possa accadere al cane “che ha la bava alla bocca”. 
Ma l’amico impallidisce ed allora l’unica è tentare di ammansire il cane mettendo in pratica qualcuno dei consigli uditi “da esperti cinofili che con i molossi ci lavorano e gli addestrano”. 
Il ragazzo gli si avvicina a distanza di sicurezza e istantaneamente il rottweiler lo vede e lo punta. 
Il momento è topico, non bisogna sbagliare: tende la mano ed invita il cane ad avvicinarsi. L’animale non se lo fa ripetere ed inizia a trottare verso il ragazzo che a quel punto inizia a sbiancare anche lui “come il suo amico che nel frattempo si è chiuso con le sicure nella sua macchina”. 
Giuseppe Castria,
con il suo intervento
ha evitato possibili incidenti
a chi faceva footing ed al cane
Tuttavia Pino riesce a tenere la mano ferma mentre il cane lo annusa, lo scruta e lo studia. 
Inizia a parlare, prima balbettando, poi sempre più sicuro di sé fino ad allontanarsi lentamente e attendere con ansia la reazione del cane. 
Il rottweiler lo segue, ma non per avventarsi, vuole un contatto. 
Pino capisce, la paura finalmente si scioglie e tenta una carezza delicata sulla testa. 
Rott, lo chiameremo così, approva e con lo sguardo fa capire che ne ha ancora bisogno. E allora Pino non si ferma e sta attento solo ad allontanarsi dalla bocca e dal mento, zone che non devono essere toccate se non si vuole scatenare una reazione. Poi prende delle crocchette e gliele dà, sancendo in maniera definitiva il patto d’amicizia, cosa che fa capire quanto Castria abbia confidenza con i cani. Rimane un’ultima cosa da fare, stabilire dove portarlo visto che abbandonarlo avrebbe di lì a poco riproposto il problema. 
L’area intorno all’ex stabilimento Natuzzi  è quasi permanentemente usata da gente che fa del moto, anche perché molto più vicina della strada delle Cesine, più esterna, più panoramica ed  anch’essa popolata da cani. 
Passata l’emergenza si può riflettere e Castria compone un numero di cellulare di alcuni capannoni vicini, perché ricorda che quel cane non è nuovo da quelle parti. 
Qualche domanda, qualche risposta ed uno dei tre proprietari spunta fuori dopo qualche tempo a riprendersi il suo “rott”. 
Scatta la ramanzina ma anche un avvertimento a futura memoria “se dovesse accadere ancora non fate nulla di particolare, poiché è un cane che va preso con le pinze perché è tenuto per la guardia e senza contatto con l’uomo, pertanto un comportamento sbagliato potrebbe innescare reazioni pesanti”. 
Per Castria in questi frangenti “non bisogna girarsi dall’altra parte, perché quel cane sarebbe morto ammazzato, se qualcuno non avesse saputo come prenderlo”. Secondo un’esperta che ha commentato l'accaduto il cane non avrebbe attaccato perché fuori dal suo territorio.
Chiaramente la bella storia ripropone il tema, più che mai d’attualità, del rapporto uomo/animale all’interno di contesti urbani.

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