RICOSTRUITO IN GASBETON ANCHE IL VILLAGGIO RUPESTRE “RIVOLTA”.

Angelo Cinieri e la sua riproduzione del villaggio di rivolta nella gravina di Ginosa.

QUOTIDIANO DI PUGLIA  19 gennaio 2013
di Nicola NATALE
E’ in piena fase creativa Angelo Cinieri, un autodidatta con la passione per la Ginosa storica. 
E se qualche mese fa aveva riprodotto il castello normanno del 1081 d.C questa volta è il villaggio rupestre della Rivolta, il cuore della antichissima gravina di Ginosa, ad essere stato riprodotto fedelmente. 
Queste due opere d’arte, realizzate interamente a mano, segnano a loro modo la piena valorizzazione dei monumenti ginosini. Una sorta di consacrazione della loro bellezza, peraltro bisognosa di restauri e costante manutenzione. 

Ma che cos’è il villaggio rupestre della Rivolta? 
E’ un complesso piuttosto regolare di case-grotta suddiviso in 5 piani paralleli. Il complesso rupestre parte a distanza di sicurezza dal fondo della gravina e ne risale le pareti. Percorrendolo vi si vedono non solo le antiche abitazioni, ma anche i sentieri, le cisterne, gli scoli che raccoglievano le acque piovane e depositi alimentari di varia natura. Una lettera dall’antichità
Questa meraviglia ha voluto riprodurre Cinieri utilizzando gasbeton, una miscela di sabbia silicea, calce e cemento portland. Il materiale, la cui concezione risale ai primi anni trenta, ed i colori ad acqua sono l’unica concessione alla modernità. Il resto è realizzando usando muschio naturale e soprattutto usando un punteruolo e coltello. 
Il tutto per un’opera che misura circa un metro e quindici per trenta centimetri di altezza, che ha comportato circa due mesi di lavoro. 
E’ difficile immaginare una collocazione ed un mercato per la riproduzione del villaggio rupestre rivolta come per quella del Castello, ma l’arte (e gli artisti) non devono porsi troppo queste domande
Non è a questo che ha pensato Cinieri mentre lavorava, quanto piuttosto a dar prova della sua capacità creativa, pur in assenza di qualsiasi istruzione artistica. 
Con una capacità tecnica ed evocativa notevole, supportata dal fatto che da sempre percorre affascinato quei sentieri. Sentieri che hanno conservato reperti antichissimi, alcuni dei quali risalenti addirittura alla preistoria, anche se va detto che Ginosa fu sempre policentrica e i suoi abitanti si diffusero ben oltre le pareti della gravina di rivolta e poi quella di casale, già in epoca antica.
CENNI SULLA RIVOLTA
La rivolta, una ventina di anni fa, era per legambiente una delle sessanta emergenza nazionali da salvare. 
Anche perché secondo Roberto Caprara, uno degli studiosi più autorevoli “la rivolta di Ginosa è il più importante villaggio del fenomeno rupestre italiano”. 
Da allora i lavori di manutenzione straordinaria degli antichi sentieri non sono mancati e da qualche tempo il sito è oggetto di visite frequenti. 
Non per questo la gravina (e le gravine) sono diventate un fenomeno turistico di massa. 
Tuttavia guardarle dal basso trasporta immediatamente in altre ere. Dà l’idea di cosa deve essere stata la civiltà rupestre  all’apice del suo sviluppo che per molti coincide con il decimo e l’undicesimo secolo dopo cristo. Più o meno la stessa data nella quale fu eretto il castello normanno che sorveglia come un gendarme l’intera gravina che si snoda sotto di esso.
Il villaggio di rivolta nella gravina di Ginosa dal "vivo" (si ringrazia l'autore)

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