LO STABILIMENTO MIROGLIO PASSA AL COMUNE DI GINOSA. Bocca chiusa sugli investitori.
Lo stabilimento ex Miroglio (filatura e tessitura di puglia) di Ginosa |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 2 MARZO 2014
di Nicola NATALE
E’ una svolta
storica. Il gruppo tessile Miroglio di Alba cede lo stabilimento in contrada
girifalco al comune di Ginosa.
Lo ha ufficializzato il consiglio comunale di
venerdì scorso, approvando all’unanimità la presa in carico dell’area
industriale sorta nel 1994 utilizzando la legge regionale 34, approvata proprio
per consentire l’avvio del progetto industriale. In via del tutto eccezionale
alla seduta ha preso parte anche l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli che
da tempo segue la vertenza dei circa 180 ex dipendenti miroglio, ormai giunti
al primo anno di mobilità.
E’ rimasto solo un anno per tentare ancora la
reindustrializzazione del sito immenso di contrada girifalco: 48mila metri quadri. “Un biglietto da visita vincente della
Puglia” lo ha definito l’assessore
Caroli lodando anche il nucleo di “miroglini” che ha saputo “stimolare le
istituzioni ad adottare decisioni straordinarie come quella di questa sera”.
Il consiglio comunale di venerdì 28 gennaio 2014 approva all'unaninimità l'acquisizione al patrimonio comunale dello stabilimento del gruppo moda e tessile Miroglio. |
Un’acquisizione
che se da un canto significherà la
rinuncia del comune e dello stato alla tassazione imposta sul sito produttivo
(inattivo dal 2009) dall’altro canto agevolerà la reindustrializzazione per cui
da anni si battono gli ex dipendenti del gruppo tessile.
“Gli
imprenditori hanno bisogno di certezze da parte delle istituzioni, bene qui
hanno oltre ad un sito idoneo un insieme di lavoratori qualificati e un
consiglio comunale che si esprime con competenza ed approfondisce le questioni”
ha detto Caroli.
Ora tutta l’attenzione è puntata su chi potranno essere i
potenziali investitori, sia pure in un quadro regionale e nazionale fosco per
quanto riguarda gli investimenti produttivi.
Dopo il servizio sul tg3 nazionale di sabato 29 gennaio sono stati due gli imprenditori a contattare il sindaco di Ginosa Vito De Palma, come da lui stesso riferito sui social network.
Ma non ci sono al momento
indiscrezioni sui nomi: si ritiene che una loro divulgazione possa pregiudicare
i contatti in corso.
L'articolo del Quotidiano di Puglia sulla cessione dello stabilimento |
Sempre per l’assessore “occorre fare in modo che i pochi
potenziali investitori scelgano Ginosa, ci sono manifestazione di interesse,
gli investitori hanno apprezzato il percorso, speriamo a breve si possano
trasformare in piani industriali, noi continueremo ad interloquire”.
Il
prossimo appuntamento della task force regionale a Bari é previsto per la metà
di marzo per fare il punto sullo “stato dell’arte”.
Dopodiché se i progetti
saranno ritenuti credibili il prossimo passaggio sarà a Roma, in quel ministero
dello sviluppo che all’inizio dell’anno aveva ancora in piedi 159 vertenze che
coinvolgono 120mila lavoratori. Ed intanto da parte sindacale, la filctem cgil
sottolinea che le “nuove manifestazioni di interesse devono essere attentamente
valutate, perché in cinque anni tante sono state le offerte e altrettante le
delusioni”. Senza pretesa esaustiva si ricordano i disimpegni Intini, Be4Energy,
Marcolana, Q.bell. La filctem ricorda che “il passaggio dello stabilimento al comune
è stato ottenuto per effetto dell’accordo del 9 luglio 2012, un accordo
rispettato dall’azienda di Alba e conquistato dai lavoratori ma che regione e
ministero devono continuare ad occuparsi del destino dei miroglini”.
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