VOLANO GLI STRACCI IN MAGGIORANZA. MA IL SINDACO RIBATTE :”NOI RESPONSABILI”.

Alcuni consiglieri della maggioranza di centrodestra
al comune di Ginosa (Ta)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 5 MARZO 2014 
di Nicola NATALE
Maggioranza precaria e sostenuta da un consigliere eletto nelle file dell’opposizione. 
Ritorna all’attacco il coordinatore comunale di scelta civica Raffaele Calabrese dopo il consiglio comunale del 28 febbraio scorso che ha visto l'abbandono dell'aula di Antonio Bradascio e di Francesco di Franco con il loro gruppo politico denominatosi “impegno civico”. Attualmente la maggioranza di centrodestra al comune di Ginosa può contare su sette consiglieri oltre al sindaco ed al presidente del consiglio comunale Vincenzo Russo. 
Giulio Galante,
consigliere comunale
"liberi ed indipendenti"
Va considerata inoltre la posizione di “apporto critico” di Giulio Galante, mai passato ufficialmente all’opposizione. 
Le minoranze oltre ad aver perso Antonio Donno, già candidato nella lista “rilancia ginosa” a sostegno dell’ex candidato sindaco Felice Bitetti,  sono ferme a cinque consiglieri (Bitetti, Giannico, Rosato, Inglese , Castria). 
A prima vista quindi la maggioranza è tutt’altro che traballante ma non così la pensa l’ing. Calabrese. 
Lo scenario politico delineatosi rispetto al voto è totalmente stravolto, oggi la maggioranza si regge con il voto di un consigliere eletto col centrosinistra e poi passato al centrodestra”. 
La “dignità politica” secondo Calabrese imporrebbe al sindaco le dimissioni e a dire il vero non ha perso tempo appena il giorno dopo del consiglio a fargli un invito spiccio via social network. 
Raffaele Calabrese,
coordinatore scelta civica ginosa
Chi conosce la macchina amministrativa sa che questo lo espone a tutta una serie di problematiche in aula, diminuendo i consiglieri, le  richieste della maggioranza salgono e le deleghe vanno re-distribuite”. 
Non a caso Calabrese incalza De Palma anche sulla non ri-assegnazione della delega ai lavori pubblici dopo le dimissioni dell’assessore Vincenzo Di Canio in seguito ad inchieste giudiziarie. 
Insomma il problema non è solo politico, ma operativo, manca l’assessore ai lavori pubblici, c’è un consigliere al bilancio invece che un assessore, sono cose un po’ strane, che indicano mancanza di fiducia”. 
E se scelta civica condanna chi ha abbandonato l’aula nel momento di riconoscimento di debiti fuori bilancio per lavori di somma urgenza su strade comunali ed in via cavour non può fare a meno di notare “che la situazione è labile e soggetta a ricatto”. 
Ma non finisce qui. 
Vito De Palma,
sindaco di Ginosa dal 1° giugno 2011
Sempre nel fatidico consiglio del 28 di febbraio scorso il sindaco Vito De Palma stigmatizzando l’abbandono dell’aula da parte di Bradascio e Di Franco (“avete abbandonato i cittadini di Ginosa”) ha parlato della sua come “dell’unica maggioranza di Ginosa, non ce ne sono altre per me sindaco e non ce ne saranno fino alla fine del mandato, chi si è alzato dall’aula, specie dalla maggioranza sappia che non sarà più un luogo dove ritornano”. 
Una sentenza senza appello accompagnata da riferimenti a nomine di parenti del consigliere Bradascio in ambito comunale che dovrebbero essere accompagnate da dimissioni per conseguenzialità: “è finito pappagone, giocare col piede in due scarpe, partiti di lotta e di governo non ne vogliamo, vogliamo consiglieri responsabili che diano risposte ai cittadini, specie in momenti di massima emergenza”. 
Ma proprio su quelle frasi Calabrese continua a chiedere chiarimenti. “I partiti d’opposizione dovrebbero chiedere ufficialmente al sindaco con quali criteri i parenti beneficiano di nomine comunali e chi è pappagone, che immaginiamo siano i soldi dei cittadini”.
Quotidiano di Puglia del 5 marzo 2014

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